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La Divina Commedia | Incontro con Erminia Ardissino e Alessandro Vettori

Alessandro Vettori: L’usura, Costantino, il papa, Dante e la povertà francescana

Qual era il rapporto di Dante con il denaro? Cosa significa per lui l’usura? Perché considera la Donazione di Costantino all’origine di tutti i mali della Chiesa? Una risposta possibile a tutte queste domande Dante la ritrova nel Francescanesimo radicale, così come questo viene dipinto nel Sacrum commercium Sancti Francisci cum Domina Paupertate, al quale il poeta sembra rifarsi nella biografia di Francesco di Paradiso XI.

Alessandro Vettori è direttore del Dipartimento d’Italianistica e ordinario di Lingua e Letteratura Italiana e Letteratura Comparata a Rutgers, The State University of New Jersey, USA. Fra le sue pubblicazioni si ricordano un volume sui poeti francescani del Duecento, Poets of Divine Love, una monografia su Giuseppe Berto intitolata La passione della scrittura e uno studio su pellegrinaggio e preghiera in Dante dal titolo Dante’s Prayerful Pilgrimage. Ha curato cinque raccolte di saggi e articoli su Dante, Boccaccio, Francesco d’Assisi, Iacopone da Todi, Giuseppe Berto, Diego Fabbri e Luigi Pirandello. Al momento la sua ricerca verte sul denaro e sulla nascita degli istituti bancari in Italia fra Duecento e Trecento e l’impatto che la nuova cultura del denaro ebbe sull’opera dantesca.

Erminia Ardissino: La Bibbia nella Divina Commedia

La Bibbia costituisce un riferimento fondamentale e ineguagliato per Dante in tutte le sue opere, ma soprattutto nel poema. A volte gli elementi biblici determinano addirittura la struttura dell’invenzione dantesca. Si presenteranno alcuni passi in cui il riferimento biblico è più sorprendente e decisivo, atto a chiarirne anche il senso: è il caso di Francesca da Rimini che cita il Vangelo, delle beatitudini che segnano il passaggio nelle cornici purgatoriali, del cielo dei Giusti, in cui sono riportati due passi scritturali quasi a giustificare l’inaudita presenza di due pagani in paradiso.

Erminia Ardissino è professore associato presso l’Università di Torino. Ha insegnato anche in diverse università statunitensi. Si occupa prevalentemente della letteratura da Dante al Seicento, con particolare attenzione al rapporto con la storia delle idee e l’esperienza religiosa. Recentemente ha esteso i propri interessi di ricerca alla letteratura biblica della prima età moderna, in particolare al contributo delle donne. Ha pubblicato molti libri e anche edizioni critiche di testi antichi e contributi sulla didattica della letteratura e dell’Italiano per stranieri. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui la nomina come Fulbright Distinguished Lecturer.

 

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  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura | Włoski Instytut Kultury
  • In collaborazione con: Muzeum Literatury im. Adama Mickiewicza