„Yeled” nella lingua ebraica significa “bambino”.
Noi adulti possiamo cambiare?
Possiamo essere di nuovo bambini? Riusciamo a togliere dai nostri occhi la lente della maturità?
Siamo in grado di rinunciare alle nostre cattive abitudini?
Possiamo essere migliori.
Durante il processo creativo gli artisti dello spettacolo hanno riflettuto sulla propria vita di adulti, in cui ci si dimentica com’è essere bambino, essere spontaneo e avere uno sguardo innocente. Quando abbiamo perso l’innocenza e perché è successo? Forse per aver sentito o aver visto qualcosa che ce l’ha portata via, o forse per aver fatto un brutto sogno… Elemento fondamentale del processo creativo è ciò che si è imparato da bambini e come questo ha influito sulla formazione dell’adulto.
“Secus” è un balletto di Ohad Naharin, un mosaico musicale che va dall’anticonvenzionale stile eletronico AGF fino alle ammirevoli melodie indiane di Kaho Naa Pyar Hai e alle armonie dei Beach Boys. Questi rischiosi ed eclettici abbinamenti sono lo sfondo congeniale per l’eccentrica coreografia dello spettacolo. Con sguardo incredulo gli spettatori assisteranno ai movimenti eccezioni e multiformi dei ballerini, espressione di pure emozioni senza eccessivi sentimentalismi. Felicità, debolezza, paura, innocenza, disagio, rabbia si intrecciano con armonia e dinamicità oscillanti tra delicatezza e imponenza.