Il 19 maggio alle ore 18 si terrà presso l’Istituto Italiano di Cultura una conferenza tenuta dal Prof. Valerio Orlando sul tema dell’epigenetica. Grazie ai più recenti progressi tecnologici è ora possibile avere accesso all’intero patrimonio genetico di un individuo. Tuttavia se da una parte la sequenza del DNA ci fornisce la base del programma genetico, dall’altra essa da sola non è sufficiente a determinarne la funzionalità. Il genoma sembra pertanto fornito degli strumenti per leggere, imparare e ricordare l’ambiente. Tali strumenti sono stati individuati in molecole che sono associate al DNA e che mediante meccanismi biochimici permettono al programma genetico di essere “intelligente”. Da qui l’avvio di grandi investimenti da parte di consorzi sia pubblici che privati nel campo della salute volti a disegnare nuovi approcci per contrastare le principali malattie in particolare quelle legate all’invecchiamento, nella prospettiva financo di far tornare o rendere comunque migliore la qualità biologica del nostro tempo.
Il Prof. Valerio Orlando si è laureato con una tesi in Biologia Molecolare presso l’Università La Sapienza di Roma (1989), per poi specializzarsi in Epigenetica all’Università di Heidelberg (ZMBH 1991-1998) nel laboratorio di Renato Paro, dove ha messo a punto la “Chromatin immunoprecipitation o ChIP”, una tecnica usata in tutto il mondo per lo studio della struttura del nucleo (Orlando and Paro Cell 1993, Orlando TIG 2000). Il suo lavoro successivo ha portato ad importanti contributi di conoscenza sui meccanismi di memoria cellulare basati sulla struttura del nucleo, gli RNA noncodificanti e la conservazione e plasticità del programma genetico nei tessuti adulti (Breiling et al, Nature 2001, Mol Cell 2001, Orlando cell 2003, Lanzuolo et al 2007, Cernilogar et al, 2011). È stato membro di Consorzi internazionali finanziati dalla Comunità europea per la ricerca nel campo dell’Epigenetica (Epigenome e Epigenesys Networks of Excellence) e ispiratore del progetto nazionale bandiera (epigen.it) finanziato dal MIUR (2012-2016). Nel 2013 si è trasferito al KAUST dove ha fondato e dirige il KAUST Environmental Epigenetics Program (keep.kaust.edu.sa).