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77 Anno Cannibale: il fumetto italiano tra gli anni Settanta e Ottanta

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Nell’ambito della mostra “77 Anno Cannibale”, il 26 novembre alle ore 18:00, l’Istituto Italiano di Cultura ospiterà un incontro dedicato all’evoluzione del fumetto in Italia in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Varsavia. Il dott. Marco Zonch e il dott. Tomasz Skocki si focalizzeranno sulle pubblicazioni underground e gli autori più originali e innovatori, attraverso la cui lente proveranno a gettar luce su uno dei momenti più importanti della storia, culturale e non, italiana: il passaggio tra gli anni Settanta e gli Ottanta.

Fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento il fumetto smette di essere un linguaggio utilizzato esclusivamente in opere rivolte all’infanzia, o con fini di puro intrattenimento. Concorrono al cambio di passo riviste come Linus, fondata nel 1965, e la comparsa del fumetto nero e di quello erotico, che si rivolgono a un pubblico adulto per parlare di tematiche prima impensabili. Anzi, proprio in quanto linguaggio marginale nell’allora gerarchia dei generi, il fumetto è scelto da chi vuole spingersi al di là dei confini della cultura ufficiale, dando voce a contenuti estremi, provocatori e politicamente impegnati, all’insegna della più assoluta libertà creativa.

Negli anni Settanta, un decennio di grande fermento politico e artistico, appaiono molte nuove riviste che conquistano fette di pubblico sempre più ampie, e moltissime sono le testate underground che nascono e spariscono, spesso insieme ai movimenti di protesta da cui hanno origine. Tra queste, la più importante per la storia del fumetto italiano è probabilmente “Cannibale”, rivista nata nel 1977, su cui si formano artisti imprescindibili come Tanino Liberatore e Andrea Pazienza, che saranno poi tra i principali protagonisti della nona arte, e più in generale della cultura italiana, degli anni Ottanta.

La mostra resterà aperta fino al 16 dicembre 2025, offrendo al pubblico l’occasione di immergersi nell’energia, nella libertà e nella forza creativa di quegli autori che hanno ridefinito il linguaggio del fumetto italiano.

 

Marco Zonch insegna letteratura italiana contemporanea all’Università di Varsavia. Ha pubblicato articoli su autori come Roberto Saviano e Aldo Nove, per i quali ha coniato l’etichetta “scritture post-secolari”. I risultati della sua ricerca sono raccolti in “Scritture postsecolari” (Franco Cesati, 2023). Di prossima uscita un volume a sua cura intitolato “Religioni letterarie. Laboratorio su letteratura a e post-secolarità (1990-2025) (Peter Lang).

Tomasz Skocki è docente di Italianistica presso l’Università di Varsavia. Ha all’attivo pubblicazioni sulla letteratura italiana contemporanea, tra cui le opere di Umberto Eco, la narrativa fantastica e la letteratura postcoloniale in lingua italiana. È fra i curatori di tre volumi dedicati ai temi apocalittici nella letteratura e cultura del XX e XXI secolo, editi tra il 2019 e il 2021; ha anche curato un numero monografico della rivista italiana “IF” dedicato all’opera di Stanisław Lem (2022). È collaboratore fisso di “Gazzetta Italia”, dove pubblica articoli divulgativi sul fumetto italiano.

  • Organizzato da: Università di Varsavia - Dipartimento di Italianistica
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura di Varsavia