Alla fine della Seconda guerra mondiale l’Italia è ridotta in macerie. C’è da ricostruire quasi tutto: case, scuole, ospedali, strade, ponti, ferrovie, fabbriche. Ma c’è anche da conoscere un paese che per ragioni storiche e geografiche è ancora in gran parte ignoto a sé stesso. In questo processo, scrittori e giornalisti hanno un ruolo fondamentale, perché raccontano quasi in presa diretta la trasformazione – le campagne e le aree montane che si spopolano, le città che si gonfiano di nuovi abitanti e nuovi quartieri – e, soprattutto, i riflessi di questa trasformazione sulla vita quotidiana e sull’indole stessa degli italiani. In questa conversazione parleremo dei più interessanti e riusciti tra questi resoconti sullo ‘stato dell’Italia’ tra il 1945 e il 1968. Con qualche accenno a film che – su questo stesso tema – meritano di essere visti.
Claudio Giunta insegna Letteratura italiana all’Università di Torino ed è un esperto di letteratura medievale. È stato fellow all’American Academy di Roma, all’Harvard Center for Renaissance Studies di Firenze e al Warburg Institute di Londra. Collabora con il «Sole 24 ore», il «Foglio», il «Post» e l’«Internazionale» ed è condirettore della «Nuova rivista di letteratura italiana».
Raoul Bruni è professore di Letteratura italiana all’Università Cardinale Stefan Wyszyński di Varsavia. La maggior parte dei suoi saggi sono dedicati a Leopardi e alla sua eredità letteraria e filosofica. Tra le sue pubblicazione più recenti, la curatela dei Racconti di Giovanni Papini (Clichy 2022). Oltre che con riviste accademiche, collabora a vari periodici cartacei e on-line.