La copertina è uno degli strumenti più efficaci a disposizione degli editori per invogliare il lettore all’acquisto di un libro. Come era solito dire Bruno Munari, impareggiabile maestro della grafica editoriale, la copertina di un libro è un piccolo manifesto che ha l’obiettivo di comunicare all’osservatore che il volume contiene qualcosa che lo potrebbe interessare.
La storia della grafica editoriale italiana è piena di esempi di editori che si sono rivolti ad illustratori con la richiesta di copertine originali e ad effetto. Questa tendenza, che ha attraversato varie fasi nel secolo scorso, si è rafforzata negli anni duemila, quando varie case editrici si sono affidate agli illustratori per rinnovare l’immagine di intere serie editoriali.
L’esposizione si propone di mettere in risalto come la letteratura italiana sia spesso ricorsa all’interpretazione di un illustratore, indipendentemente dal fatto che si tratti di opere di scrittori affermati o di giovani promettenti. Gli illustratori presenti alla mostra con i loro disegni – Manuele Fior, Beppe Giacobbe, Andrea Serio, Mario Sughi, Elisa Talentino – appartengono ai più espressivi e rinomati degli ultimi anni. Si distinguono per l’impiego di differenti tecniche, dall’acquarello alla pittura digitale, ed il loro stile è già divenuto caratteristico.