Dacia Maraini, una delle principali protagoniste del mondo letterario italiano, presenta il racconto autobiografico “Vita mia”, in dialogo con Małgorzata Ślarzyńska.
“Vita mia” è un memoir che racconta l’infanzia dell’autrice durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la sua famiglia fu internata in un campo di prigionia giapponese. All’età di sette anni, Dacia e le sue sorelle furono detenute insieme ai genitori, Fosco Maraini e Topazia Alliata, a causa del loro rifiuto di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò. La famiglia, residente a Kyoto, fu arrestata nel 1943 e trasferita nel campo di Tempaku, vicino a Nagoya. La prigionia si concluse nel 1945 con la fine della guerra e la resa del Giappone. La famiglia tornò in Italia, stabilendosi a Bagheria, dove Dacia sviluppò la sua passione per la letteratura.
DACIA MARAINI
Scrittrice italiana. Autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica, indagatrice della condizione della donna, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili complesse e determinate, inserite in una più ampia riflessione su molteplici temi sociali, affrontati in una prospettiva storica. Con La lunga vita di Marianna Ucrìa ha vinto nel 1990 il Premio Campiello. Con la raccolta di racconti Buio (1999) si è aggiudicata il premio Strega.
Nel 2007 ha pubblicato Il gioco dell’universo, in cui rilegge gli scritti del padre ricostruendone il percorso intellettuale ed esistenziale, e Passi affrettati, un testo teatrale dedicato al tema della violenza sulle donne, che è stato messo in scena in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne; al 2008 è datato anche Il treno dell’ultima notte, in cui seguendo la vicenda privata della protagonista si ripercorrono alcuni dei momenti più tragici della storia del Novecento.
Tra le opere successive occorre ancora citare: La ragazza di via Maqueda (2009), in cui si intrecciano le storie di personaggi emblema di una generazione formatasi dopo la seconda guerra mondiale, con le loro illusioni e delusioni, emblema di un’Italia in fermento. È inoltre autrice di saggi, le opere teatrali e sceneggiature, oltre che regista cinematografica e teatrale.
Nel 2012 è stata insignita del premio Fondazione Campiello alla carriera; Tra le sue opere più recenti vanno segnalati nel 2019 Tre donne (Rizzoli), nel 2023 In nome di Ipazia e Caro Pierpaolo, lettere a un amico morto. Nel 2024 ha pubblicato Vita mia, racconto di due anni di campo di concentramento in Giappone per antifascismo.
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