Esistono ancora tempi, luoghi e rituali dedicati al riposo, al piacere e al benessere collettivo? Possiamo rintracciarne i residui nelle istituzioni del passato per progettarne e immaginarne di nuove? Mentre il tempo dedicato alla cura collettiva viene progressivamente eroso dalle nostre vite, diverse generazioni di artisti lo hanno ossessivamente riportato al centro delle loro pratiche. Le opere in mostra – tutte nuove commissioni realizzate per l’occasione – tentano di raccontare questa pulsione, offrendo molteplici immaginari della cura ma attingendo al contempo dalle rovine del passato recente.
Il progetto nasce da una serie di conversazioni collettive svolte tra gli artisti e i curatori intorno alle nozioni di tempo libero, riposo, lavoro e piacere, inizialmente ispirate all’identità storica di Sopot – sede del primo appuntamento della mostra – come città termale, tradizionalmente dedicata alla cura del corpo e della mente. Partendo da questa idea, la ricerca si è concentrata sul parallelo tra due istituzioni emblematiche della storia del lavoro italiana e polacca del XX secolo: il dopolavoro – un insieme di istituzioni pubbliche e private che organizzavano le attività ricreative e culturali dei lavoratori durante il tempo libero – e i sanatori – strutture pubbliche che in epoca sovietica offrivano ai lavoratori riposo, cure mediche e terapie di benessere.
Da una prospettiva contemporanea, dopolavoro e sanatorio rappresentano due momenti all’interno di modelli strutturalmente secolari – l’Italia del dopoguerra e la Polonia comunista – in cui il tempo libero, l’evasione, il benessere fisico, mentale e forse anche spirituale erano presenti al centro della vita collettiva. Il vuoto lasciato dal progressivo crollo di queste strutture, insieme alla necessità di riarticolare la nostalgia associata a tale assenza, è servito da catalizzatore per gli artisti, invitati a proporre diversi approcci, visioni e immaginari di cura e benessere.
Partendo dalle qualità rigenerative dell’acqua termale di Sopot e dal ruolo del sale nel regolamento del nostro sistema nervoso, Veronica Bisesti realizza una scultura arborea dalle cui foglie cadono a intervalli regolari delle piccole lacrime. Attraverso l’osservazione di meccanismi elettrochimici fondamentali e tramite il simbolismo del pianto, l’opera intende offrire una riflessione poetica sulla nozione di equilibrio.
Danilo Correale utilizza un office divider dismesso, simbolo dell’alienazione caratteristica del luogo di lavoro contemporaneo, trasformandolo in una traccia poetica, un gesto di denuncia dell’etica del lavoro che ha dominato gli ultimi trent’anni. Il divisorio funziona anche come quinta scenica per il questionario Free Time, un progetto in cui l’artista insieme a diverse istituzioni richiede all’UNESCO di inserire il tempo libero nella lista dei beni immateriali che richiedono una salvaguardia urgente.
L’opera di Jagoda Dobecka è un omaggio al fenomeno gioioso ma in lenta trasformazione dei caffè dei sanatori, luoghi di intrattenimento e socializzazione. La videoinstallazione Zdrojowa è un diario visivo che ritrae momenti e relazioni costruiti intorno allo spazio del Cafe Zdrojowa di Długopole-Zdrój e alla sua comunità.
under eyelids di Marta Krześlak è una video-installazione immersiva che gioca con il concetto di nostalgia per ciò che è passato e cha plasmato il proprio futuro. La trasparenza dei materiali permette alla luce di filtrare, provocando una mescolanza di colori che allude al processo di memorizzazione delle immagini, alla loro rievocazione e composizione in una nuova storia. Krześlak invita gli spettatori ad abbandonarsi ai propri ricordi e a seguire la sua fluida immaginazione visiva e sonora fatta di tempi sognanti e ristorativi.
Dopo l’edizione al Goyki 3 Art Incubator (Sopot) e all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, nell’autunno del 2025 il progetto verrà presentato alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma.
Info opere
Veronica Bisesti
Senza titolo, 2024
Legno, fusione di nichel, pompe per acqua, acqua termale, sale
Danilo Correale
OOO (Out of Office)#1, 2024
Divisorio per ufficio, vernice spray
Danilo Correale
Free Time (questionario), 2017-24
Questionario, scatola in plexiglass
Jagoda Dobecka
Zdrojowa, 2024
video installazione, 26′ 04”
Marta Krześlak
under eyelids, 2024
video, carta, carta velina, spago, spilli da cucito, telaio della tenda, 6′
Fot. Patrycja Mic