Fondato nel periodo tra le due guerre, l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia fu inaugurato il 12 novembre del 1934 nella sua prima sede in via Zgoda, e funzionò fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale (1939). Dopo un lungo periodo di pausa, l’Istituto venne rifondato il 5 maggio 1965: situato questa volta in via Nowowiejska 6, veniva denominato “Sala di Lettura italiana e Biblioteca”. La struttura ha continuato la sua vita ininterrottamente fino ad oggi con alterne vicende e in sedi diverse. Tra il 1978 e il 2001 ha operato nella sede di via Foksal 11, acquisendo il nome di Istituto Italiano di Cultura. Dal febbraio 2001 opera invece nella sede attuale, situata in via Marszałkowska 72, acquistata dal Governo Italiano. Dal 1987 è attivo in Polonia anche l’IIC di Cracovia, sezione distaccata dell’Istituto di Varsavia.
L’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia è ubicato nel cuore della capitale, in due appartamenti all’interno della “Kamienica Matias Taubenhaus”, palazzo neogotico ottocentesco appartenente al patrimonio artistico polacco. Il palazzo, costruito nel 1898 e rivestito di mattonelle di ceramica “Terra di Siena bruciata”, è opera del famoso architetto Edward Goldberg, ispiratosi al gotico veneziano.
Gli interni sono ornati da stucchi, arcate, soffitti ogivali e pavimenti intarsiati. Dopo la seconda guerra mondiale e il devastante incendio del 1944, il Palazzo fu sottoposto a lavori di riparazione protrattisi dal 1945 al 1950, ma soltanto a partire dal 1998 si è proceduto a veri e propri lavori di restauro che hanno riconsegnato l’artistica costruzione al suo antico aspetto.